Il rinnovo del CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi, sottoscritto il 22 marzo 2024, ha previsto un aumento graduale delle retribuzioni per i lavoratori del settore.
Quando entrano in vigore gli aumenti?
L’ultimo aumento retributivo è stato riconosciuto a marzo 2025, mentre il prossimo è fissato per novembre 2025, seguito da ulteriori incrementi previsti per gli anni 2026 e 2027 rispettivamente nei mesi di novembre e febbraio.
È importante evidenziare che, sebbene l’accordo sia stato firmato a marzo 2024, l’intero piano di adeguamento ha decorrenza retroattiva a partire da aprile 2023. In particolare, in virtù del Protocollo Straordinario di Settore sottoscritto il 12 dicembre 2022 e, successivamente, integrato nell’accordo di rinnovo, l’importo di 30,00 euro lordi mensili, già erogato da aprile 2023 a titolo di A.F.A.C. (“Acconto sui Futuri Aumenti Contrattuali”), è stato riconosciuto come prima tranche “retroattiva” dell’aumento retributivo.
Quali sono gli importi lordi previsti?
L’adeguamento delle retribuzioni mensili lorde avviene progressivamente, in conformità con quanto stabilito dalle disposizioni contrattuali. Gli aumenti retributivi riguardano tutti i livelli previsti dal contratto collettivo, e a titolo d’esempio ammontano complessivamente a 240,00 euro per i lavoratori inquadrati al IV livello, con adeguamenti proporzionali per i livelli superiori e inferiori. Gli importi riconosciuti possono variare da un minimo di 20,83 euro fino ad un massimo di 121,53 euro mensili a seconda del livello di appartenenza del lavoratore e del mese di decorrenza.
L’aumento, in generale, sarà soggetto al principio dell’assorbibilità, ai sensi del quale tali incrementi potrebbero essere parzialmente o totalmente compensati da elementi di paga già in godimento da parte dei lavoratori, come il cosiddetto “superminimo assorbibile”. Di conseguenza, in alcuni casi, l’incremento salariale netto per i lavoratori potrebbe risultare inferiore rispetto a quanto stabilito dal CCNL.
Difatti, ai sensi del testo del rinnovo, per ritenersi assorbibili dagli aumenti contrattuali, i superminimi dovranno essere soggetti alla duplice condizione di essere stati specificamente riconosciuti a titolo di acconto e/o anticipazione su futuri aumenti contrattuali ed erogati dal 1° gennaio 2022.
Qual è l’impatto netto in busta paga?
L’impatto reale degli aumenti retributivi in busta paga può variare in misura significativa, poiché dipende dall’incidenza della contribuzione previdenziale e dalla tassazione applicata in base allo scaglione di reddito di appartenenza del lavoratore. Ne consegue che, a parità di incremento lordo, l’importo netto percepito può risultare differente da caso a caso.
Cosa ha previsto l’accordo oltre agli aumenti retributivi?
Oltre agli incrementi retributivi strutturali, l’accordo di rinnovo del CCNL Commercio ha previsto l’erogazione di un importo una tantum, che sarà riconosciuto con la retribuzione del mese di luglio 2025. Tale corresponsione, che replica quanto già avvenuto nel 2024, rappresenta una misura economica straordinaria collegata alla vacanza contrattuale.
L’importo varia in funzione del livello di inquadramento e si colloca in un intervallo compreso tra 138,69 euro e 303,81 euro lordi.